Notizia confortante per i fan (e siamo tanti) della dieta mediterranea: una bella fetta di pane bagnata con olio extra vergine di oliva (OEVO) e un pizzico di sale non è solo sana e gustosa, ma fa anche molto bene alle ossa.
La conferma arriva da uno studio pubblicato recentemente sul Journal of Clinical Nutrition, i cui dati confermano come i polifenoli contenuti nelle olive svolgano un’azione preventiva significativa rispetto alle fratture dovute ad osteoporosi ed esercitano un impatto positivo sul metabolismo e la formazione ossea.
Lo studio è stato svolto su un gruppo di volontari spagnoli già coinvolti nell’ambito del programma “Prevenzione con la dieta mediterranea” (PREDIMED), il primo studio clinico multicentrico e a grande scala a valutare l’efficacia della dieta mediterranea per la prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari, a conferma ulteriore dell’azione protettiva svolta dall’olio extra vergine di oliva (OEVO) sull’apparato scheletrico.
Ai volontari- soggetti ad alto rischio vascolare in età compresa tra 55-80 anni (uomini) e 60-80 anni (donne) – è stato somministrato un questionario di frequenza alimentare per rilevare il consumo di tre diversi tipi di olio d’oliva (extra vergine, raffinato, di sansa).
Il gruppo con il più alto consumo di OEVO (55.35 ± 4.62 g/giorno) ha dimostrato una riduzione significativa (51%) del rischio di fratture dovute ad osteoporosi. La scoperta ha dato ulteriore conferma del ruolo positivo dei componenti fenolici presenti nell’OEVO rispetto a quelli che si trovano nel comune olio di oliva (raffinato o di sansa), che praticamente non ne contengono.
Inoltre, poiché non è stata trovata alcuna associazione tra l’assunzione di acidi grassi polinsaturi e monoinsaturi e rischio di fratture, questo sembra suggerire che gli acidi grassi polinsaturi presenti nell’OEVO non sono responsabili degli effetti sull’apparato osseo.
Secondo lo studio, quindi, “un consumo maggiore di OEVO è associato ad un minore rischio di fratture da osteoporosi”.
I risultati dello studio pubblicato nel Journal of Clinical Nutrition corroborano ulteriormente la scoperta di un altro studio svedese (2016), secondo cui la dieta mediterranea contribuisce ad abbassare il rischio di fratture dell’anca.
In un precedente studio nell’ambito del programma PREDIMED, la dieta mediterranea arricchita da OEVO era stata associata ad un aumento dei livelli sierici di osteocalcina (proteina matrice che costituisce l’impalcatura di nuovo tessuto osseo calcificato) nei soggetti maschili più anziani.
Non solo, dati simili sono stati ottenuti durante uno studio in doppio cieco controllato con placebo della durata di 12 mesi svolto su 64 pazienti osteopenici in cui il consumo di 250 mg/giorno di un estratto di oliva (BONOLIVE, estratto polifenolico derivato dalle foglie dell’olivo) ha comportato un aumento significativo (32%) dei livelli di siero di osteocalcina nel sangue.
La nuova pubblicazione e gli studi precedenti, quindi, costituiscono una prova evidente degli effetti protettivi dei polifenoli dell’oliva sulla salute delle ossa.
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