Sarà capitato anche a voi… No, non di avere una musica in testa, o meglio, non solo. Sarà capitato anche a voi, dicevamo, al supermercato, in profumeria, nel reparto beauty di un grande magazzino, di rimanere fissi a guardare perplessi per ore gli scaffali dei prodotti per la protezione solare: una sfilza infinita di marche, colori, funzionalità, fattori di protezione. Talmente infinita, da perderci la testa… Bellissima la protezione solare in grado di rassodare anche le parti dove il sole non batte, come da detto popolare; fantastico quello dal profumo esotico, che ti fa sentire ai Tropici; imperdibile la lozione che promette ore e ore di esposizione sicura con una sola spalmata 20 minuti prima di uscire di casa e poi te ne dimentichi fino a sera.
Insomma, la gamma è davvero enorme. Quale che sia l’effetto promesso, l’importante, oramai lo sanno davvero tutti, è sempre e comunque proteggersi. Il sole fa bene alle ossa e all’umore, ma è anche un amico a cui accostarsi con le dovute attenzioni, per non far sì che si trasformi in un nemico. Le radiazioni solari, lo abbiamo letto nel precedente post, se non adeguatamente schermate, possono provocare danni profondi alla nostra pelle. Per questo occorre proteggersi, con prodotti che abbiano un adeguato SPF.
La sigla SPF sta per “Sun Protection Factor“, c’est-a-dire “fattore di protezione solare”. Un acronimo che fornisce un’indicazione numerica (da 6 a 50+) e universalmente accettata sulla capacità del prodotto solare di schermare o bloccare i raggi del sole.
Il numero SPF indica quanto più a lungo è possibile restare al sole prima di iniziare a scottarsi: in pratica, un fattore di protezione solare 20, indica che il tempo di esposizione potrà essere moltiplicato per 20 volte rispetto all’esposizione in assenza di protezione, prima che si verifichi l’insorgenza del famigerato eritema.
Più alto è il numero SPF, maggiore sarà la protezione solare. Quindi un SPF 6 o 10 offre una protezione bassa, un SPF 15, 20 o 25 offre una protezione media e un SPF 30 o 50 offre una protezione alta e un SPF 50+ offre una protezione molto alta.
Qual è il “fattore di protezione solare” ideale”?
Come dicevamo prima, nello scorso post abbiamo fatto un rapido excursus sui raggi ultravioletti (UV) e infrarossi. Sappiamo che la quantità e la qualità di radiazioni solari a cui siamo sottoposti giornalmente dipende da diversi fattori. Fondamentale è la durata e il momento in cui ci si espone (un conto è stare spaparanzati al mare senza un filo d’ombra a mezzogiorno, un altro all’ora dell’aperitivo), la zona geografica in cui ci troviamo (il sole di Palermo non è il sole di Amsterdam) e le condizioni meteorologiche, anche se – è doveroso ricordarlo – persino con il cielo nuvoloso è necessario proteggersi (a meno che non diluvi, ovviamente. In quel caso, l’unica protezione necessaria sarà… l’ombrello!).
E poi molto dipende dal tipo di pelle che abbiamo – il cosiddetto “fototipo” – e dal nostro patrimonio di melanina, la sostanza responsabile dell’abbronzatura. La dermatologia ne distingue sei tipi (il più chiaro è il fototipo I, il più scuro il VI), a seconda delle caratteristiche dell’individuo (colore di pelle, capelli, occhi), della reazione all’esposizione ai raggi ultravioletti e della quantità di melanina contenuta nella pelle.
In ogni caso, secondo i dermatologi anche chi ha una pelle che difficilmente si scotta dovrebbe utilizzare sempre un SPF pari almeno a 15, mentre un fattore pari a 30 è considerato l’indice più adatto per chi svolge attività all’esterno per lunghi periodi di tempo.
Ma in pratica in che modo la protezione solare ci aiuta a schermare la pelle dai raggi UV? I filtri solari assorbono o riflettono i raggi UV.
I principi attivi contenuti nei cosiddetti filtri solari “chimici” sono in grado di assorbire la luce UV, mimando il comportamento della melanina. I filtri chimici attualmente sul mercato assicurano una copertura completa dello spettro ultravioletto (UVB, UVA corti e UVA lunghi).
I filtri fisici, come biossido di titanio e ossido di zinco, invece, sono sostanze minerali inerti e dal forte potere coprente, che riflettono fisicamente la luce del sole.
Sta diventando sempre più facile e frequente imbattersi in prodotti solari che riportino l’etichettatura “ad ampio spettro”, cioè in grado di proteggerci sia dagli effetti dannosi dei raggi UVA (quelli che causano l’invecchiamento cutaneo) che UVB (i raggi causa delle scottature).
Per essere classificato come ad ampio spettro, un prodotto di protezione solare deve assorbire o riflettere almeno il 90% dei raggi UV in un intervallo di lunghezze d’onda dai 290 ai 400 nanometri (nm). Secondo le ultime raccomandazioni della Commissione Europea, un solare deve contenere sostanze (filtri e schermi) che permettano un buon rapporto di protezione UVB/UVA, dove la protezione UVA dovrebbe corrispondere ad 1/3 della protezione UVB dichiarata.
Indipendentemente dalla marca di solari, quindi, e dal tipo di consistenza preferito (crema, lozione, gel, olio, ecc, anche se in realtà si tratta di formulazioni molto diverse, così come diversa è la loro azione protettiva), quando scegliamo un solare meglio optare per un prodotto “ad ampio spettro”, ricordando per altro che la protezione offerta non è mai del 100% e di rinnovare l’applicazione con frequenza.
Un buon prodotto sarà quindi
- in grado di proteggere da tutte le radiazioni ultraviolette (UVB, UVA corti e UVA lunghi);
- fotostabile (cioè non modificarsi con la luce);
- sicuro, non tossico e non sensibilizzante;
- resistente all’acqua (o “molto resistente all’acqua”) e al sudore;
- di facile applicazione e gradevole sulla pelle.
Nel prossimo post parleremo di un attivo naturale a base di cellule staminali vegetali ottenute dal mirtillo rosso (Vaccinium vitis-idaea), un superfrutto con importanti proprietà antiossidanti e foto-protettive, in grado di riparare e proteggere la pelle dai danni ossidativi causati dai raggi UV e IR.
In attesa della prossima puntata, vi segnaliamo anche questo interessante articolo, per ulteriori approfondimenti.
Stay tuned!
Leave a Reply
Devi essere connesso per pubblicare un commento.