I semi di chia sono ricavati dalla pianta Salvia hispanica L., pianta floreale appartenente alla famiglia delle Lamiaceae.
I semi di chia sono conosciuti fin dall’antichità.
Venivano coltivati già nel 3500 a.C. nelle regioni del Messico e del Guatemala, dove rappresentavano una delle principali colture alimentari.
Le popolazioni Azteche e Maya sono state le prime a consumarli e a riconoscerne le numerose proprietà nutrizionali.
Sembra infatti che gli Atzechi credessero che questi semi potessero essere una preziosa fonte di sostentamento per i guerrieri in battaglia: non a caso il nome “chia” in atzeco significa “forza”.
Proprietà nutrizionali della chia
I semi di chia vantano un eccezionale contenuto di nutrienti: fibre alimentari, antiossidanti, proteine, vitamine e minerali.
Sono costituiti per il 20% circa di acidi grassi essenziali e sono pertanto un ottimo aiuto per tenere sotto controllo il colesterolo.
Sono ricchissimi in calcio (177 mg/100 gr), caratteristica che li rende, insieme al sesamo, sono una delle più importanti fonti di questo minerale. Anche l’apporto di potassio, ferro, vitamina C è piuttosto elevato, senza trascurare vitamina B6, vitamina E, vitamina A, tiaminina, niacina, riboflavina, magnesio, zinco, selenio.
Oggi la chia è la fonte vegetale in grado di apportare nella nostra dieta il più alto apporto di Omega-3, acidi grassi essenziali per il benessere del nostro organismo. Poiché rivestono una funzione così importante, sono riconosciuti con il claim nutrizionale “contribuiscono al mantenimento di livelli normali di colesterolo nel sangue”.
Utilizzo
Praticamente insapori, possono essere utilizzati per aumentare il valore nutrizionale in diversi prodotti alimentari, come ad esempio nei cereali per la colazione, cracker, pane e altri prodotti da forno. Sono inoltre ottimi nello yogurt e nei succhi di frutta.
I semi di chia hanno ottenuto l’approvazione sanitaria da parte della Commissione dell’EFSA come Novel Food.
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