Il sole emette un flusso continuo di radiazioni che viene filtrato dall’atmosfera prima di venire a contatto con la pelle. La radiazione solare ha effetti benefici sulla nostra pelle e la nostra salute generale, ma comporta anche diverse conseguenze negative nei casi di eccessiva esposizione.
Insomma, il sole ci piace, ma a forza di abusarne può trasformarsi in un nemico. La sua azione può provocare: alterazioni dirette nella struttura del DNA; aumento dello stress ossidativo; aumento delle reazioni infiammatorie della pelle (come scottature ed eritemi); l’insorgenza prematura di rughe e altri segni di invecchiamento cutaneo precoce; etc… In effetti, un’esposizione eccessiva ai raggi solari provoca l’80% dei segni di invecchiamento visibili sul viso.
Spettro solare e radiazioni
Lo spettro solare è composto da raggi elettromagnetici, con energia e lunghezza d’onda variabili, che penetrano più o meno profondamente nella pelle, e comprende raggi ultravioletti (UV) e infrarossi.
I raggi ultravioletti (UV)
I raggi ultravioletti (UV), presenti nell’atmosfera in qualunque condizione meteorologica ma non percettibili alla vista, riescono a raggiungere il derma, producendo un effetto sui tessuti e sul sistema metabolico. Gli ultravioletti sono costituiti da 3 categorie di radiazioni: UVA, UVB e UVC.
- gli UVA rappresentano circa il 95% dell’irradiazione UV, penetrano in profondità nella pelle e promuovono il rilascio della melanina dai melanociti e dell’abbronzatura. Rappresentano una minaccia per la nostra pelle perché presenti anche nei giorni con cielo coperto e nuvoloso e sono anche la principale causa dei segni dell’invecchiamento. La loro intensità non varia nel corso della giornata;
- gli UVB, con una lunghezza d’onda media, non penetrano oltre gli strati superficiali della pelle e vengono assorbiti dallo strato corneo. La loro intensità varia durante la giornata e raggiunge il massimo intorno a mezzogiorno. Sono potenzialmente più dannosi e cancerogeni degli UVA , ma producono un’azione stimolante la neosintesi di melanina e attivano il metabolismo della vitamina D.
- gli UVC sono le radiazioni più pericolose, più nocive, ma fortunatamente le più corte e quindi non raggiungono la superficie della terra poiché filtrati dall’atmosfera e dallo strato di ozono.
Gli infrarossi
I raggi infrarossi, anch’essi invisibili a occhio nudo, rappresentano più della metà dello spettro solare.
Caratterizzati da una lunghezza d’onda superiore a quella dei raggi ultravioletti, riscaldano e penetrano più in profondità nella pelle. Questo determina la loro capacità di ridurre la tonicità della pelle, accelerare l’invecchiamento prematuro e soprattutto generare radicali liberi che possono intaccare il DNA cutaneo.
Per molti anni, i raggi solari ultravioletti (UV) sono stati considerati il principale fattore degli effetti negativi sulla pelle, a causa del loro legame diretto con le alterazioni del DNA. Tuttavia, gli studi più recenti indicano che la radiazione infrarossa (IR-A) sia responsabile del deterioramento della pelle, poiché danneggia anche la matrice extracellulare.
Un aumento della radiazione IR-A colpisce la catena di trasporto mitocondriale degli elettroni, provocando radicali liberi generati dai mitocondri e un aumento sia nello stress ossidativo cellulare sia nella sintesi dell’enzima MMP1, che degrada le fibre di collagene con conseguenti ripercussioni negative, come la perdita di consistenza e l’avvento delle rughe.
Conclusione
Il sole può essere considerato come un antidepressivo naturale che risolleva l’umore. Stimolando la melatonina, ovvero l’ormone che influenza i nostri ritmi biologici e, grazie alla sintetizzazione della vitamina D da parte dei raggi ultravioletti, consente al calcio di fissarsi nelle ossa. Inoltre, è in grado di migliorare alcune malattie della pelle.
Non c’è motivo, dunque, di privarsi del sole… basta rispettare poche e semplici regole.
Per poter godere dei benefici del sole è essenziale, prima di tutto, utilizzare una protezione solare adeguata ai raggi UV e a quelli infrarossi. Questo rappresenta l’elemento chiave per ridurre lo stress ossidativo cellulare e i segni della pelle associati all’invecchiamento: rughe, macchie e perdita di tono.
Oltre a ciò, l’avrete sentito milioni di volte nel corso della vita, l’ombra e gli indumenti protettivi (cappellini, camicie a maniche lunghe ecc.) rappresentano altri metodi efficaci per schermare la pelle dai raggi UV. Esistono anche indumenti realizzati con tessuti a protezione solare, con un fattore di protezione UV, attraverso un particolare trattamento per bloccare i raggi solari. In ogni caso, la classica e semplice maglietta di cotone bianco offre un SPF tra 4 e 8, già una protezione abbastanza adeguata, soprattutto se abbinata agli altri accorgimenti accennati qui sopra.
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